EDITORIALE - SARÒ BREVE
16, FebOggi vorrei (ma non posso) sviluppare un lunghissimo discorso sullo stop del Parlamento europeo verso i motori a combustione dal 2035. Una decisione, a favore delle nuove generazioni, che condivido pienamente e convintamente, a differenza dei tre partiti oggi al governo dell’Italia.
Vorrei potermi dilungare su questa importante notizia. Ma anche su altre, meno importanti. Che dire delle imprese processuali di milionari milanesi rubacuori e dei legulei azzeccagarbugli al loro seguito? No, non posso.
Perché? Non mi va. E non mi va in quanto la terribile tragedia sismica in Turchia e in Siria mi ha riportato alla memoria i giorni del maggio 1976 quando un terremoto nel mio Friuli ammazzò 990 persone. Io, allora, ho visto con i miei occhi quelle macerie, quei paesi distrutti, quelle rovine fumanti da cui bisognava mettere in salvo al più presto i superstiti, e poi recuperare i corpi delle vittime.
Era una vita fa, se vogliamo. Ma per me, che ricordo come fosse oggi quel panorama di disastro, le notizie di questi giorni dalla Turchia e dalla Siria sono troppo peso per sollevare una penna, troppa fatica per digitare vacuità su una tastiera.
L’immane distruzione nel Kahramanmaras e nelle regioni limitrofe ha registrato oltre quaranta mila morti e circa settanta mila feriti!
Quindi, sarò breve: cercate di dare una mano, nella misura possibile, alle popolazioni colpite dal terremoto sul confine turco-siriano sostenendo agenzie umanitarie come l’UNICEF ITALIANA oppure l’UNICEF ELVETICA.
Se preferite donare presso altre istituzioni, sceglietevene una, ma fate qualcosa, per favore. Grazie.
