Dopo una giornata relativamente tranquilla, con un numero di arrivi abbastanza contenuto, il caos è tornato a Lampedusa, quando in meno di un’ora si sono succeduti tredici sbarchi con centinaia di migranti. Molti sono stati trasbordati dai barchini alle motovedette della guardia di finanza, una carretta stracolma di profughi è stata trainata e almeno un’altra è riuscita ad arrivare da sola.

La nuova strategia del Governo per fonte agli arrivi senza sosta ora si chiama Cpr: Centri di permanenza per i rimpatri. I Cpr saranno almeno uno per regione (12 quelle sprovviste) e saranno considerati di interesse nazionale per la sicurezza, selezionati tra le caserme dismesse in località scarsamente popolate, Si tratta di una sorta di detenzione che può durare fino a 18 mesi.

“Non siamo disponibili a nulla se parliamo di parole al vento. Io sono abituato a discutere di cosa si vuol fare”, ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini a Radio24 rispondendo a una domanda sulla disponibilità della Regione a ospitare un Centro di permanenza e rimpatrio per i migranti. “Questo è il Governo che parla di autonomia – sottolinea – e che sta invece centralizzando tutte le decisioni a Roma senza confronto con gli enti locali”. Quelle sui Cpr “al momento sono parole al vento. Per me di Cpr non se ne parla assolutamente”. Secondo il governatore, in tema migranti “il governo ha pienamente fallito la gestione degli arrivi e loro redistribuzione”, e anche “molti sindaci di centrodestra stanno dicendo che così non può funzionare.

Intanto il Parlamento europeo in protesta con il Consiglio che ancora non raggiunge un accordo sulla proposta di regolamento sulla crisi, ha deciso di sospendere i negoziati interistituzionali su Eurodac e sul regolamento sullo screening. La decisione arriva dopo che i membri del gruppo di contatto sull’asilo del Parlamento europeo hanno incontrato i rappresentanti della presidenza spagnola e delle quattro presidenze che hanno firmato la roadmap congiunta 2022 per valutare i progressi compiuti sulla riforma dell’Ue in materia di migrazione e asilo.

“Mentre i negoziati sulla maggior parte delle proposte legislative del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo avanzano a ritmo sostenuto, abbiamo appreso con rammarico che gli sforzi della presidenza per raggiungere un mandato negoziale del Consiglio sul regolamento sulla crisi sono in fase di stallo”, ha spiegato la presidente del gruppo di contatto sull’asilo, spiega l’eurodeputata di S&d, Elena Yoncheva.

“Il Parlamento ha più volte sottolineato il suo impegno verso una riforma globale della politica di asilo e migrazione dell’Unione europea. Tuttavia, ciò è possibile solo se vengono affrontati tutti gli aspetti di questa riforma, anche per quanto riguarda la solidarietà e l’equa condivisione di responsabilità tra gli Stati membri dell’Ue. È su questa base che il Parlamento ha adottato con una forte maggioranza i suoi mandati negoziali sulle proposte legislative del Nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo nell’aprile 2023”, aggiunge.


Precedente Successivo