Da Terni riceviamo e pubblichiamo
Care/i compagne/i, nella torna di elezioni amministrative italiane del mese di maggio un risultato particolare ed unico si è verificato per il Comune di Terni. Al ballottaggio per il Sindaco sono andati un candidato di Fratelli d'Italia, assessore alle finanze della Giunta uscente, Orlando Masselli per l'intero centro-destra, e un candidato del partito di Altenativa popolare (pressoché sconosciuto in Italia) e di liste civiche Stefano Bandecchi. Ha vinto Bandecchi, già paracadutista, Presidente della Ternana calcio e dell'Università Nicolò Cusano, imprenditore con cliniche private. Vivo a Terni e Vi invio un mio articolo di commento, vi ringrazio e saluto.
Mauro Scarpellini, della Presidenza nazionale dell'Associazione Socialismo XXI secolo
Terni. Esito del secondo turno per l’elezione del Sindaco. La LEGA NORD diretta da MATTEO SALVINI esprimeva il Sindaco avendo conquistato il 29,09 % nel 2018; alle elezioni di maggio 2023 ha avuto il 4,28 %. Non ha il Sindaco e neanche un consigliere comunale.
MATTEO SALVINI ha perso.
FRATELLI D’ITALIA ha svuotato la LEGA NORD, ha imposto il candidato Sindaco in sostituzione di quello eletto precedentemente che era al primo mandato e al ballottaggio ha vinto il suo contendente. La Presidente MELONI era col candidato Sindaco, fotografati insieme su manifesti di propaganda elettorale più larghi di sei lenzuola matrimoniali ben cucite.
GIORGIA MELONI HA PERSO. E con lei ha perso forza il disegno di autonomia regionale differenziata e ha perso l’onda vincente della Presidente del partito con la fiamma. Poiché è abituata a parlare in prima persona - << io sono … >>, << io faccio … >>, << io non voglio … >> similmente ad un unico predecessore nel suo attuale incarico di governo dall’unità d’Italia ad oggi – dovrebbe dire << io ho perso >>. Dovrebbe, ma non lo farà.
La DEMOCRAZIA vede un nuovo Sindaco eletto col 54,62 % dei voti espressi ma ha partecipato l’avvilente 43,32 % degli elettori; in calo rispetto al primo turno, in calo rispetto alle elezioni regionali; in calo rispetto alle elezioni politiche; in calo in calo in calo rispetto alla partecipazione delle cittadine e dei cittadini alla scelta delle responsabilità personali da assegnare e delle politiche da seguire. Quindi a Terni la nuova maggioranza e il nuovo Sindaco hanno avuto il 23,66 % del totale degli elettori. Un disastro democratico.
LA DEMOCRAZIA PERDE per i sistemi elettorali che esistono per le elezioni italiane, negatrici di partecipazione, di possibilità di scelta, negatrici della rappresentanza proporzionale che è l’unica che garantisca più voci, più idee, più sicurezza antiautoritaria e antitecnocratica. A Terni si aggiudica la carica di Sindaco un imprenditore che appare come prodotto dall’opposto della maturazione, della crescita e dell’affermazione partecipata dei cittadini e degli iscritti di un partito o di un movimento politico. Non appare, è. È l’opposto della maturazione, della crescita, della partecipazione, della condivisione. Ha vinto perché i pochi elettori che hanno votato non volevano far ripetere l’amministrazione della Giunta precedente. C’è chi lo avvicina, meglio ne avvicina l’immagine a Briatore, chi ad un più piccolo Berlusconi (non certamente per le sue dichiarazioni << prenderò Terni, poi l’Umbria, poi l’Italia>>), chi ad un “parvenu” qualunque, cioè una persona che si improvvisa politico e amministratore della cosa pubblica ma mantiene convinzioni e prassi personali e private e quelle d’interesse generale sono tutte da scoprire (che non s’inventano all’improvviso per gli incarichi d’interesse pubblico).
Dunque hanno perso SALVINI e MELONI e anche noi che siamo i militanti della DEMOCRAZIA.
