Ucciso in agguato figlio dell’ex capo dei servizi di sicurezza della dittatura libica

Il figlio dell’ex capo dei servizi di sicurezza del defunto regime è stato assassinato a Sebha, capoluogo del Fezzan. Mohammed Abdallah Sanussi è stato ucciso in una situazione misteriosa. I familiari sostengono che sia stato freddato con colpi di arma da fuoco, probabilmente un mitra; quindi si sia trattato di un agguato su sfondo politico o una vendetta per i crimini compiuti dal padre. Il capo della polizia della regione meridionale, invece, minimizza l’accaduto e afferma che l’uomo è stato ucciso con una coltellata per un litigio personale con un’altra persona, che è stata arrestata ed è sotto interrogatorio. Una versione considerata non credibile e volta soltanto a mantenere la calma nel capoluogo, per evitare la mobilitazione del clan familiare e l’innesco di una faida.

Abdallah Sanussi è stato l’uomo numero due del regime di Gheddafi, suo cognato, ed è ritenuto responsabile dell’eccidio nel carcere di Bani Selim, nel giugno 1996, con 1270 vittime uccise a sangue freddo in cella. È ricercato dalla Corte Penale Internazionale per i crimini contro l’umanità compiuti durante la rivolta del 2011. Attualmente è detenuto a Tripoli.


Precedente Successivo