Fu gioia maligna - «Mi vergogno della gioia che ho provato quando lanciarono le monetine contro Craxi, fu il primo atto di anti politica della storia repubbli­ca­na. (…) E mi torna sempre in mente l'assalto al segretario del Partito Socialista al Raphael. Allora ci rifiutam­mo di vederlo come un legittimo rappresentante delle istituzioni. Un uomo con il quale dialogare. Ci lasciammo andare a una pulsione sub politica, a un'estremiz­za­zio­ne dei valori etici, all'esaltazione della magistra­tura. Sono i sentimenti che hanno aiutato a gettare discredito sul Parlamento, sul­le altre istituzioni, sulla po­li­tica, attraverso la teorizzazione della superiorità del­la società civile»

Sergio Staino


Avremmo dovuto farlo a pezzi - «“Dovevamo sbranare Craxi, avremmo dovuto farlo fuori a pezzi, gettare le sue budella sulla porta del Raphaël e trascinarle fino al Parlamento… Io c’ero. E non ho capito che occasione avevo per le mani”, scriverà a distanza di anni uno dei presenti.»

Filippo Facci


Trent’anni dopo quelle monetine - «Oggi, l'esito disastroso di un trentennio in­con­clu­­dente, dovuto all'incapacità di entrambi i beneficati del 1993 di proseguire la faticosa costruzione realizzata dalla Repubblica della Resistenza, porta la de­stra a far credere che l'instabilità e il depauperamento democratico di questi anni sa­rebbero dovuti alla mancata “pacificazione”. Meloni rompe con la nostalgia del fascismo? Ma quale nostalgia?! La destra deve rompere col fascismo realiz­zato in questi anni: il Sifar, Tambroni, la P2, il terrorismo.»

Rino Formica


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