Uccisi dal lavoro
15, JunCinque morti in 24 ore
La strage non si ferma. Le cronache di questi giorni ripropongono in modo drammatico le problematiche della sicurezza nel mondo del lavoro.
Cinque morti sul lavoro nelle ultime 24 ore. La notizia della prima tragedia è arrivata da Gioia del Colle, in provincia di Bari, dove due uomini di 81 e 47 anni, padre e figlio, sono morti in un incidente avvenuto nella tarda serata di lunedì in una cantina vinicola della zona. Secondo una prima ricostruzione la vittima più giovane, Filippo Colapinto, era intento a pulire una cisterna con dentro del vino e sarebbe caduto all'interno. Il padre, Giovanni Colapinto, nel tentativo di salvarlo, sarebbe caduto a sua volta nella vasca.
Un altro incidente mortale è avvenuto lungo l'autostrada A4, nella tratta tra Desenzano del Garda e Brescia. Un operaio di circa 60 anni, residente a Piove di Sacco nel Padovano, è stato investito da un camion in manovra in cantiere mentre era impegnato in lavori di asfaltatura. Per le conseguenze dell'incidente è morto sul colpo. È successo poco prima delle 11 al km 241, in territorio di Lonato: a nulla è servito il tempestivo intervento dei sanitari, giunti sul posto con l'automedica, un'ambulanza di Valtenesi Soccorso e l'elicottero decollato da Brescia.
Sempre nel Bresciano, ma questa volta a Castegnato, un uomo è precipitato da un traliccio dell'alta tensione alto circa 45 metri lungo la via Padana Superiore. Dalle primissime informazioni si tratterebbe di un lavoratore albanese di soli 23 anni residente a Caorle. I soccorritori, intervenuti sul posto, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
Un'altra tragedia si è consumata nel Catanese dove Angelo Aleo, operaio di 56 anni è morto ieri mattina in un incidente avvenuto intorno alle 11 in un cantiere edile in via Famiglia Santagati, a Misterbianco. Secondo le prime ricostruzioni l'uomo sarebbe precipitato da un'altezza di tre metri durante la realizzazione del solaio di un edificio.
Solo nel primo quadrimestre 2023 sono state 264 le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all'Inail, tre in più rispetto alle 261 registrate nel primo quadrimestre 2022, 42 in meno rispetto al 2021, 16 in meno rispetto al 2020 e 39 in meno rispetto al 2019.
Secondo l'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering, nel primo quadrimestre 2023, il bilancio è ancora nefasto per il Paese.
La media del primo quadrimestre è impressionante: 66 decessi al mese e più di 15 alla settimana. Di questi 207 gli infortuni mortali in occasione di lavoro, 57 quelli in itinere. 3 vittime in più del 2022.
Un bilancio tragico, che continua a evidenziare la difficoltà di arginare il drammatico fenomeno delle morti bianche. L'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering ha reso noti i dati relativi al primo quadrimestre del 2023, a partire dai dati ufficiali Inail.
La preoccupazione dell'osservatorio Vega Engineering è molto forte per l'incidenza di mortalità dei giovanissimi con un'età compresa tra i 15 e i 24 anni. Il 50% in più rispetto ai colleghi nella fascia tra i 25 e i 34 anni. Inoltre, fino ai 14 anni si rilevano ancora 20.859 denunce di infortuni (oltre il 10% del totale).
Altrettanto preoccupante è la situazione per i lavoratori stranieri: il loro rischio di infortunio mortale è quasi doppio rispetto agli italiani, con un'incidenza di mortalità di 15,2 contro gli 8,3 degli italiani.
Continuano a diminuire le denunce di infortunio complessive: -26,4% rispetto ad aprile 2022. Un dato confortante, ma va spiegato: nei primi mesi del 2022 gli "infortuni per Covid" erano ancora molto numerosi. Dunque, è la conclusione dell'emergenza sanitaria la vera causa di questa diminuzione.
L'attività manifatturiera rimane il settore più colpito dagli infortuni. A seguire le Costruzioni (9.195), la Sanità (9.119), il Trasporto e Magazzinaggio (9.018) ed il Commercio (8.742).
A finire in zona rossa nel primo quadrimestre 2023 con un'incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale ci sono: Umbria, Valle D'Aosta, Abruzzo e Marche. In zona arancione: Veneto, Piemonte, Liguria, Lombardia e Sicilia. In zona gialla: Campania, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Lazio e Toscana. In zona bianca: Calabria, Basilicata e Molise.
Nella classifica delle regioni, il Lazio è al 16° posto con 16 vittime. Resta, come nel primo trimestre, tra le regioni in zona gialla, con indice tra 0.75 e 1. Per quanto riguarda invece le province, Frosinone è al 63° posto della graduatoria, stilata in base all'indice di incidenza di infortuni mortali rispetto agli occupati, con un caso di morte sul lavoro. Dato che resta invariato rispetto al bilancio del primo trimestre.
Delle altre province del Lazio Latina, con tre casi è quella più colpita in relazione al numero di occupati, che è pari a 209.824. In provincia di Viterbo un caso su 114.667 di occupati; la provincia di Roma conta 11 casi su 1.769.080 lavoratori, mentre in provincia di Rieti non sono stati registrati casi.
Per ridurre questi drammatici eventi, la prevenzione e la cultura sulla sicurezza nel lavoro sono fondamentali e andrebbero diffusi ed incentivati maggiormente, assieme ai controlli dovuti per l'osservanza della legislazione esistente in materia di sicurezza sul lavoro. |
