L’organizzazione golpista smantellata in Germania lo scorso 7 dicembre è cospirazionista in due sensi. Per un verso, cospirava di fatto: si preparava segretamente ad attuare un golpe militare. Per un altro, i suoi principali esponenti erano imbevuti di teorie cospirative di vario tipo; e tali teorie hanno rappresentato le basi teoriche, o perlomeno hanno fornito alcune delle ragioni principali per le quali l’organizzazione si è costituita.

SUL PRIMO VERSANTE, la cospirazione vera e propria ha rappresentato un effettivo pericolo per le istituzioni democratiche della Repubblica Federale di Germania e la sicurezza personale dei suoi rappresentanti a vari livelli. Lo si evince facilmente dall’entità dell’intervento: l’azione coordinata di circa tremila agenti di polizia impegnati in undici Stati federali della Germania, in Austria e in Italia (a Perugia), ha condotto all’arresto dei leader dei complottisti – ovvero di ventidue membri più tre sostenitori diretti, mentre altri venticinque sono sotto stretta sorveglianza –, nonché al sequestro di 130.000 euro in contanti, lingotti d’oro e d’argento, nonché parecchie armi, detenute sia legalmente sia illegalmente, rinvenute in circa cinquanta differenti edifici tra i centocinquanta perquisiti.

Tra gli arrestati, vi è una delle principali esponenti del partito di estrema destra Alternative für Deutschland, vari militari di alto grado e delle forze speciali tedesche, e diversi esponenti della “società civile”. (Per una descrizione generale del complotto, si veda l’accurato articolo Alarm vor Tag "X", pubblicato da “Der Spiegel”, in data 10 dicembre 2022).

SUL VERSANTE DELLE TEORIE COSPIRATIVE, il caso mostra senza veli quanto questi indirizzi di pensiero stiano diventando influenti e pericolosi anche in Europa, e consente di metterne in luce alcune peculiarità, sia rispetto ai contenuti, sia rispetto al loro impatto politico e sociale.

Analizzando l’attività dei complottisti, emerge una fatale compenetrazione tra il cospirazionismo antisemita tradizionale e le nuove teorie di matrice statunitense provenienti dall’area di QAnon – ovvero quelle teorie, firmate da “Q anonimo”, che si sono diffuse online negli ultimi anni.

Il ricorso alla classica teoria della “cospirazione ebraica internazionale” è rinvenibile anzitutto nelle posizioni del portabandiera dei golpisti, l’imprenditore aristocratico Heinrich XIII. Prinz Reuß, che la sostenne pubblicamente, accusando in particolare la famiglia Rotschild, nella relazione tenuta in inglese al “Worldwebforum” di Zurigo nel gennaio 2019 e intitolata “Experience the rise and fall of the blue-blooded élite”. Il gruppo guidato da Reuß incarna pertanto un modello tradizionale di organizzazione politica segreta cospirazionista di estrema destra, monarchica, neofascista e dichiaratamente antisemita, volta ad attuare un golpe “conquistando” per mano militare il parlamento. Reuß si è difatti adoperato nel reclutamento di alti esponenti delle forze armate, sia in servizio sia in pensione, con particolare riguardo per le unità delle forze speciali; ricercando quindi l’appoggio dei militari nello stile golpista tradizionale.

Tale impostazione generale è stata coniugata alla adozione delle nuove teorie cospirative costruite intorno alla pandemia e all’attività di QAnon, in particolare della teoria del deep state – in Germania si parla al riguardo di Querdenker, ovvero di chi adotta un “pensiero laterale”. Il rilancio di tali teorie è stato effettuato mediante l’utilizzo dei nuovi media, rivolti a un largo pubblico, come mostrano le attività online di diverse figure di punta dell’organizzazione terrorista; tra gli altri, del militare “no vax” Andreas M., e dell’ex deputata di Alternative für Deutschland (in parlamento dal 2017 al 2021), la giudice Birgit Malsack-Winkemann (al momento sospesa dal suo incarico presso il tribunale di Moabit). In questi ultimi anni, la magistrata ha sostenuto pubblicamente, allineandosi così al nuovo cospirazionismo, che le elezioni perse da Trump siano state truccate, che una ragazzina di tredici anni sarebbe morta perché indossava una mascherina anti-Covid, e che la proposta di taglio ecologista del “Great Reset” avanzata dal World Economic Forum sarebbe in verità il prodotto di una cospirazione delle élite ebraiche per assumere il potere economico mondiale, anche grazie all’ausilio della crisi pandemica… (continua sul sito)


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