Trent'anni orsono è scomparso il compagno Vincenzo Balzamo. In attesa dell'interrogatorio con Di Pietro, morì d'infarto

Trent'anni orsono è scomparso il compagno Vincenzo Balzamo. Parlamentare dal 1972 al 1992. Eletto nel collegio di Brescia-Bergamo. Ministro della Repubblica alla Ricerca scientifica e ai Trasporti. Capogruppo alla Camera dei deputati e Amministratore del Partito Socialista Italiano.

Iscritto al partito dal 1949, venne notato da Rodolfo Morandi, il dirigente che si pose il problema di ricostruire l'apparato del partito. Nel 1959 conquistò la segreteria nazionale del movimento giovanile socialista, trasformato poi in FGSI. Dopo un periodo trascorso a Napoli come corrispondente dell'"Avanti!", è stato fondatore e direttore del quindicinale "La Conquista". Inoltre ha collaborato alla realizzazione di “Critica Sociale”.

Venne eletto parlamentare della circoscrizione Brescia-Bergamo dal 1972. Successivamente venne rieletto per altre cinque legislature, l'ultima nel 1992. Brescia era per lui una seconda casa.

Il 14 ottobre 1992, in piena Tangentopoli, ricevette un avviso di garanzia dai giudici milanesi nel corso dell'inchiesta Mani Pulite, in cui gli si contestò di aver violato la legge sul finanziamento pubblico dei partiti e di essere stato, per la carica che ricopriva all'interno del partito, il destinatario delle tangenti riservate al Partito Socialista.

Colpito da infarto miocardico esteso ed operato d'urgenza il 26 ottobre, Balzamo morì all'Ospedale San Raffaele di Milano la mattina del 2 novembre 1992 all'età di 63 anni, prima che potesse iniziare un processo nei suoi confronti. I funerali si svolsero il 4 novembre a Roma nella Chiesa di San Pio X alla Balduina, alla presenza di Bettino Craxi, del sindaco della capitale Franco Carraro, dei presidenti delle Camere Giorgio Napolitano e Giovanni Spadolini.

Uomo di grande dedizione alla causa delle riforme che rinnovarono il Paese. La sua fu una vita interamente dedicata alla politica e alla famiglia. Sempre attento alla difesa dei deboli e agli emarginati. Ci manca molto. I Compagni di Brescia e di Bergamo lo ricordano con affetto ancora oggi.


Precedente Successivo