Perché la giovane segretaria Schlein viene attaccata dal “fuoco amico” dei suoi detrattori interni al partito

“Stiamo dando l’immagine di un partito in cui la corsa per il potere è più importante del rispetto delle regole”. Chi parla è Pippo Civati in occasione delle primarie del Pd del novembre 2013, stravinte da Matteo Renzi contro Gianni Cuperlo e, appunto, il fondatore di Possibile.

Civati puntò l’indice contro l’improvviso quanto sospetto aumento dei tesserati. E non possiamo dimenticare “la notte dei lunghi coltelli”, con i famosi centouno che affossarono Romano Prodi nella corsa al Quirinale – anche in questo caso per miserabili logiche di potere.

Ora il problema dentro il Nazareno è un altro, ma in fondo in fondo il tema è sempre lo stesso: potere, potere, potere, per raggiungere il quale le maledette primarie, inventate da quel genio della politica che fu Walter Veltroni, appaiono uno strumento.

Questa premessa per tentare di capire il perché del “fuoco amico” che sta subendo, anche nei vergognosi talk-show televisivi, Elly Schlein (vedi qui e qui), segretaria del principale partito di opposizione, divenuta tale dopo avere battuto Stefano Bonaccini nelle primarie “aperte” anche ai non iscritti – lui però aveva vinto quelle riservate agli iscritti – dello scorso febbraio. Uno smacco insopportabile per il presidente dell’Emilia-Romagna, di poco attenuato, o per niente, dalla nomina a presidente del partito. (continua sul sito)


Precedente Successivo