L’Ue deve “guardare avanti e prepararsi per restare competitiva” durante la transizione verde. “Per questo ho chiesto a Mario Draghi, uno dei più grandi cervelli economici d’Europa, di preparare un rapporto sul futuro della competitività europea”. Lo annuncia la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, nell’ultimo discorso sullo stato dell’Unione della legislatura, in plenaria a Strasburgo. “Perché l’Europa farà ‘whatever it takes’, qualsiasi cosa serva, per mantenere il suo vantaggio competitivo”, afferma.

Nel discorso von der Leyen ha delineato le principali priorità e iniziative per l’anno a venire, ricordando che “grazie a questo Parlamento, agli Stati membri e alla mia squadra di commissari, abbiamo realizzato oltre il 90% delle linee guida politiche che ho presentato nel 2019. Insieme abbiamo dimostrato che, quando l’Europa è coraggiosa, fa le cose. E il nostro lavoro è lungi dall’essere terminato: quindi, stiamo uniti. Manteniamo gli impegni oggi e prepariamoci per domani”.

L’appello contro la violenza sulle donne: “So che quest’Aula sostiene la nostra proposta sulla lotta alla violenza contro le donne. Anche qui vorrei che si trasformasse in legge un altro principio fondamentale: No, significa no. Non può esserci vera uguaglianza senza libertà dalla violenza”.

“Chiesto a Draghi un report sulla competitività”: “Tre sfide – lavoro, inflazione e ambiente commerciale – arrivano in un momento in cui chiediamo anche all’industria di guidare la transizione pulita. Dobbiamo quindi guardare avanti e stabilire come rimanere competitivi mentre lo facciamo. Per questo motivo ho chiesto a Mario Draghi – una delle grandi menti economiche europee – di preparare un rapporto sul futuro della competitività europea” ha detto von der Leyen.

La gestione dei migranti sia “umana”. “Il nostro lavoro sulla migrazione si basa sulla convinzione che l’unità sia alla nostra portata”, assicurando “sicurezza e umanità. Un accordo sul patto non è mai stato così vicino. Il Parlamento e il Consiglio hanno l’opportunità storica di superarlo. Dimostriamo che l’Europa può gestire la migrazione in modo efficace e compassionevole.” ha detto la presidente della Commissione Ue lanciando l’organizzazione di una Conferenza internazionale sulla lotta al traffico di esseri umani. “Abbiamo firmato un partenariato con la Tunisia che apporta vantaggi reciproci oltre la migrazione: dall’energia e l’istruzione, alle competenze e alla sicurezza. E ora vogliamo lavorare su accordi simili con altri Paesi” ha aggiunto.

PIERPAOLO BOMBARDIERI – SEGRETARIO GENERALE UIL: NULLA DI NUOVO - “Il discorso della Presidente Von Der Leyen sullo stato dell’Unione non aggiunge sostanzialmente nulla di nuovo alle sfide che l’Unione Europea dovrebbe intraprendere, ma che fatica ad affrontare con determinazione e, soprattutto, con compattezza.

Abbiamo apprezzato il richiamo alla transizione giusta, ma ad oggi non esistono ancora misure in grado di preservare i lavoratori e i posti di lavoro dagli effetti negativi della transizione e la proposta di creare un fondo sociale per il clima non è stata menzionata.

Sulla politica industriale comune, l’Europa resta al palo: dal discorso è sparito ogni riferimento alla proposta di fondo sovrano europeo che la Uil aveva chiesto di sostenere. Il rischio oggi più che mai è che le azioni dei singoli Stati, come la Germania, in materia di aiuti di Stato possano alterare il mercato unico a discapito di altri Paesi. Servono azioni comuni e non solitarie. Serve rafforzare l’Europa unita e non frammentarla.

Delusione anche sul fronte della revisione del Patto di Stabilità che non ha trovato adeguatamente spazio nel discorso della Presidente. Il ritorno delle regole pre-pandemia e le possibili prospettive di riforma obbligherebbero il nostro Paese a piani rientro che colpirebbero le fasce più deboli della popolazione, i lavoratori più poveri e la sanità. La UIL è impegnata da oltre un anno con la campagna “Patto di Stabilità? No Grazie” e il prossimo 13 ottobre saremo a Parigi insieme ai sindacati francesi ed europei per chiedere il superamento dell’austerità che ha minato e continua a minare lo stato sociale”.


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