L’affitto impossibile
11, MayL’annuncio in bacheca parla chiaro: “Si affitta stanza in condivisione vicino fermata metropolitana a 650 euro mensili”. In condivisione… Davanti al Politecnico desta lo stupore dei passanti il moltiplicarsi delle tende degli studenti di fronte all’edificio centrale, per protestare contro un pendolarismo che obbliga molti di loro a ore di viaggio al giorno per seguire le lezioni.
L’annuncio in bacheca parla chiaro: “Si affitta stanza in condivisione vicino fermata metropolitana a 650 euro mensili”. In condivisione… Davanti al Politecnico desta lo stupore dei passanti il moltiplicarsi delle tende degli studenti di fronte all’edificio centrale, per protestare contro un pendolarismo che obbliga molti di loro a ore di viaggio al giorno per seguire le lezioni. Al di là delle recenti proteste, che hanno dato visibilità al fenomeno, sono anni che la situazione è più o meno questa. Gli studenti abitano nello hinterland quando va bene; quando va male stanno anche più in là, si spingono fino a Vigevano, addirittura a Novara. Milano non è da tempo una città per giovani e per studenti; ma nel vorticoso andamento del mercato immobiliare dopo la pandemia, trovare casa è diventata una mission impossible.
Gli studenti non rappresentano certo la fascia più debole della popolazione, quanto piuttosto un segmento specifico, costituito da soggetti socialmente integrati, ma che incontrano difficoltà nell’accedere alla casa date le coordinate attuali dal mercato. Insomma, un caso particolarissimo di una più generale situazione di disastro. Tra l’altro, sta venendo meno anche la consueta valvola di sfogo delle periferie, perché, come segnala l’attento “Scenari immobiliari”, per un effetto domino gli aumenti si stanno riverberando sulle periferie, e perfino sui comuni della cintura. Si parla di una crescita che varia dal 7 al 10%. Per questo motivo le periferie si svuotano, e il meccanismo dello “spostapoveri” – come lo hanno definito alcuni sindaci dei comuni limitrofi – si attiva respingendo chi ha meno mezzi sempre più lontano. Non mancano anche truffe e imbrogli: presi di mira sono studenti stranieri che cercano casa in città. Recentemente, ha fatto scalpore il caso di uno studente di dottorato che, giunto dall’Iran, ha scoperto che l’appartamento che aveva creduto di avere affittato online esisteva, ma era abitato da un anziano completamente ignaro del fatto che fosse utilizzato come esca per ingenui.
Il problema viene da lontano: è non solo italiano ma europeo, come abbiamo cercato di mostrare in un precedente articolo (vedi qui), e, per quanto concerne Milano, era chiaro come sarebbe andata a finire in mancanza di politiche adeguate fin dalle analisi seguite alla crisi economica del 2008, che avevano mostrato come l’innalzamento dei costi rendesse sempre più difficile l’accesso alla casa anche per i ceti medi. Negli anni successivi, il problema non ha fatto altro che stratificarsi e complessificarsi, per via di una pioggia di investimenti immobiliari sulla città, che non hanno unicamente radici nazionali, ma rimandano a trasformazioni intervenute nelle città globali.
