I morti sono saliti a 67, nel mentre si cerca di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e cosa ha impedito ai soccorsi di muoversi in tempo. Nelle ultime ore stanno emergendo nuovi elementi. Il nodo principale riguarda le decisioni prese dalle autorità italiane fra la serata di sabato 25 febbraio e le prime ore di domenica 26. I giornali parlano di ritardi e di rimpalli di responsabilità e decisioni operative che potrebbero avere avuto un ruolo nel naufragio. Vanno avanti intanto i recuperi e lo straziante riconoscimento delle salme da parte dei parenti. La camera ardente è stata allestita al Palasport di Crotone dove sono state sistemate le bare delle 67 vittime accertate. I parenti delle vittime sono accompagnati alle bare dai volontari delle associazioni. Alla camera ardente è arrivato il procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia.

Sul piano politico restano le polemiche forti e le richieste di dimissioni per il ministro degli Interni accusato di non aver agito per tempo e quindi di essere inadeguato al ruolo che ricopre. Un ministro che è rimasto saldo nel rispettare la dottrina Piantedosi: “La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli”, così come ebbe a dire nelle ore seguenti il naufragio di Cutro.

Le parole del ministro Piantedosi sui migranti “sono apparse a tutta Italia indegne, disumane e inadeguate al ruolo ricoperto” ha detto la segretaria del Pd Schlein intervenendo in commissione Affari Costituzionali. “Le sue dichiarazioni – ha precisato – suggeriscono le sue dimissioni e una riflessione profonda per Giorgia Meloni”. “Sono rimasta molto colpita dalle sue parole di oggi. E non solo quelle di oggi: ricordiamo tutti che, dopo la strage, lei ha fatto dichiarazioni sul fatto che la disperazione non giustifica viaggi che mettono a repentaglio la vita dei figli”. “Noi vogliamo che si chiariscano dinamiche e responsabilità di quanto accaduto. Io non so se avete letto le parole del comandante Aloi della capitaneria di porto di Crotone che dice che c’erano le condizioni per salvare quelle persone. C’era mare forza 4 e non forza 8. Perchè non c’è stato l’intervento della Guardia Costiera per evitare la strage?”.

Il presidente del Consiglio Meloni si rivolge all’Europa in una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e al primo ministro di Svezia, paese titolare della presidenza Ue, Ulf Kristersson. “Il naufragio, avvenuto nei giorni scorsi a pochi metri dal litorale di Crotone, nel quale sono morte decine di persone e tra queste molti bambini, ha sconvolto tutti noi. Non si tratta purtroppo di un caso isolato. In Italia da molti anni ci ritroviamo a piangere tragedie come quelle di domenica scorsa nelle quali chi prova a raggiungere le nostre coste su imbarcazioni di fortuna perde la vita in mare. È nostro dovere, morale prima ancora che politico, fare di tutto per evitare che disgrazie come queste si ripetano”.

La tragedia di Cutro però non agita solo le richieste di risposte dell’opposizione ma anche le acque della maggioranza con Fratelli d’Italia che chiede chiarimenti al ministro degli Interni. Un modo per colpire indirettamente Salvini, sponsor politico di Piantedosi. Lo fa attraverso l’esponente di FdI Alberto Balboni che ha chiesto di chiarire “se ci sono state lacune nella catena di comando per un soccorso tempestivo. Noi lo dobbiamo sapere. Questa non è una richiesta che Fratelli d’Italia lascia all’opposizione. Se ci sono davvero delle responsabilità, noi siamo i primi a chiedere che sia fatta luce, perché non si può lasciare una nave piena di bambini in balìa delle onde”.


Precedente Successivo